Wednesday 18 February 2009

Povia & Sanremo 2009

I do understand Povia’s right to say and sing whatever he wants to. I’m not discussing this point here. But since his song has been aired in Sanremo’s festival where 1 out 2 of the Italian population and not only watches it, I've asked myself the following questions:
Why choose a story of a gay that falls in love with a woman and becomes heterosexual? Why not choose the other way round; a heterosexual male that falls in love with a man and he’s serene about it?



Io capisco il diritto di parola di Povia. Ed è giusto che racconti quello che vuole. Non scrivo qui per discutere di questo diritto. Ma essendo che siamo a Sanremo dove 1 su 2 di italiani e non solo lo vede, io mi sono domandata:
Perché proprio scegliere la storia di un gay che si innamora di una donna è diventa etero? Perché a pari merito non scegliere di raccontare la storia di un etero che si innamora di uomo ed è sereno?!

11 comments:

Anonymous said...

Trovo più giusto criticare i luoghi comuni espressi nella canzone più che la possibilità di scoprirsi etero.
Gael

Acquafortis said...

Sono d'accordissima, ma visto che la canzone non gli è stata imposta ma l'ha scelta lui di cantarla, io mi chiedo perchè scegliere la storia di un gay che si scopre etero, bi- o quel che sia ed in più usare tutti i luoghi comuni possibli ed immaginabli espressi in un modo ad dire poco negativo sull'omosessualità?

Anonymous said...

Indubbiamente fa parte della paraculagine pubblicitaria tipica di manifestazioni del genere

Acquafortis said...

Grazie Anonimo della tua opinione che indubbiamente qualche cosa di vero ha.
Gradirei che la prossima volta ti firmi con qualche Nick...e più carino no?

Anonymous said...

perchè è molto più facile raccontare che i cattivi possono trasformarsi in buoni, piuttosto che il contrario. fa molta meno paura, ed è molto più rassicurante. e porta molta acqua al tuo mulino, sia con la paraculaggine, di cui Povia è da sempre un grande elargitore, sia con le inevitabili polemiche.
al di là di tutto, comunque, credo che la cosa più rilevante di tutto questo polverone, è che si è fatto un gran parlare, per più di un mese, di una canzone talmente insignificante che solo Sanremo poteva ospitare e lanciare.. e speriamo che lanci definitivamente anche Povia... il più lontano possibile da noi...

Anonymous said...

Credo che lui abbia tutto il diritto di scegliere cosa cantare o no. insomma è un diritto inalienabile quello di poter avere un proprio punto di vista. Io critico la scelta di Bonolis di approvare una canzone del genere quando, diciamolo, il razzismo serpeggia un pò ovunque. Ecco.
Che poi Povia rimanga un ebete quello è sempre un dato di fatto.
PINK

Acquafortis said...

@FabioF...speriamo che gli succede come Benigni ad augurato a Berlusconi...lontano...lontano...
@Pinkandthecity...non ho messo indubbio il suo diritto di scegliere nè di cosa dire...mi è sembrato un pò "senza senso" la scelta di questa canzone specialmente di questi tempi. Infatti sono d'accordo con te su Bonolis.

Queen said...

Credo che di questo Povia si sia parlato anche troppo, come voleva ottenere, come non gli era riuscito benissimo coi piccioni che hanno suscitato più ilarità. Una strategia, rispettabilissima visto il risultato, ma pur sempre una strategia: luoghi comuni, un tema sempre scottante - gli restava solo l'eutanasia altrettanto d'impatto, ma sarebbe stato fuori luogo e di pessimo gusto oltre che più complicato - in questa Italia cortile di casa del Vaticano, una costruzione molto semplice perchè i cervelli sotto Berlusconi e grazie alla sue tv, giornali ecc. sono ridotti a fagiolini. Avesse scritto che Luca era gay, ha avuto una sbandata, ma sempre è rimasto gay, mò aspettiamo (?) ne abbia un'altra, non sortiva lo stesso effetto e ci avrebbe guadagnato di meno. Rende sereni tutti: gli etero che penseranno vedi potrebbero redimirsi, gli omosessuali che spesso un dubbio ce l'hanno e comunque sono sempre in bilico fra il nascondersi e sentirsi in colpa e l'orgoglio più sfrenato, la rivendicazione più veemente, una bella divisione tanto netta quanto inesistente delle persone, della loro intimità in un paese drammaticamente diviso già per conto suo in aeree geografiche, colore della pelle e nazionalità, libertà di scelta e tacita obbedienza, democrazia e uomini di potere, lavoratori pubblici tacciati di essere fannulloni e precari senza il minimo diritto. Un genio, perfetto, per questa Italia in pericolo che si preoccupa di Povia e non reagisce per tutto il resto.
Ciao Acqua.

Acquafortis said...

@Queen...aggiungere altro a questa accurata diagnosi sarebbe superfluo.

Anonymous said...

Credo che alla fine per noi sia giusto coltivare l'atteggiamento signorile di Benigni. Rispondere ai luoghi comuni, alle critiche, alle paraculate, con l'atteggiamento sereno e signorile di chi vive ogni giorno la propria condizione con dignità e fierezza, perchè in realtà da tutto questo polverone l'impressione, la mia impressione è che nonostante tutto siamo talmente forti da far paura!

Acquafortis said...

Sono d'accordo con te Anonimo...un cortesia lascia il tuo nick la prossima volta...e più bello sapere con chi si scambia le ideie.